Tra tagli e aumenti ecco il “Buon 2014” per i valdostani
Puntualmente ai tradizionali auguri di buon anno, si affiancano, in Valle d’Aosta ogni anno, i “tradizionali” aumenti del pedaggio autostradale, che portano l’Aosta-Quincinetto, tratto gestito dalla SAV, a consolidare il primato dell’autostrada più cara d’Italia, distanziando ulteriormente tutte le altre. Un primato sì, ma non invidiabile!
Ci piacerebbe che la Valle primeggiasse per altri record più virtuosi.
Quest’anno si aggiunge un ennesimo disagio, che renderà ancor più difficoltosi gli spostamenti soprattutto per chi risiede nelle vallate laterali e per quei turisti che scelgono, per le proprie vacanze, un mezzo alternativo all’auto.
La dilatazione delle frequenze delle corse in città, il probabile aumento delle tariffe, la limitazione delle riduzioni per studenti e pensionati, sono elementi che disincentiveranno l’uso del mezzo pubblico. Ciò creerà le premesse per una futura riduzione del servizio stesso, creando un cortocircuito del sistema: pochi utenti, costi procapite elevati, riduzione delle corse, quindi pochi utenti, ecc ecc….. e il circolo negativo riprende.
Siamo consapevoli del fatto che le casse regionali si sono ridotte, ma le scelte che si adottano sono e rimangono scelte politiche: il servizio di trasporto pubblico locale è e deve rimane un bene comune e come tale va tutelato, al pari della scuola, della cultura, della sanità e dell’assistenza sociale. Tagliare sui trasporti pubblici significa colpire le categorie più deboli e creare loro maggiore disagio. La vivibilità nelle zone di montagna dovrebbe essere incentivata con i fatti e non solo con slogan e parole roboanti. La mobilità è oggi più che mai un elemento centrale in ogni economia. Il turismo e l’immagine di una Regione come la nostra non si incentiva solo con iniziative estemporanee da centinaia di migliaia di euro tipo “capodanno con la RAI”, ma con la volontà di garantire ogni giorno servizi essenziali per la mobilità collettiva. Trasporto pubblico fa rima con sviluppo sostenibile. Ridurre vuol dire invece aumentare, per chi può permetterselo, l’uso del mezzo privato. In questa fase i funzionari dell’assessorato ai trasporti e i tre gestori concessionari si sono impegnati in un’opera certosina di revisione delle tratte, delle frequenze, degli orari, basandosi su dati acquisiti nel corso dell’esercizio corrente. Perché non si è colta l’occasione per armonizzare il trasporto su gomma con quello su rotaia, in modo da rinforzare il trasporto pubblico valdostano e rendere più agevoli gli spostamenti per gli utenti? Perché da Courmayeur al mattino devono partire contemporaneamente 2 bus per Aosta, mentre si potrebbe incentivare l’uso della tratta ferroviaria Pré St. Didier-Aosta, risparmiando così preziosi kilometri da allocare, ad esempio, nelle vallate laterali come quella di Gressoney?
Perché gli utenti delle Valli di Rhèmes e Savarenche non possono trovare coincidenza e integrazione con la ferrovia a Villeneuve (magari creando una nuova stazione in prossimità delle scuole medie con altra possibile utenza (gli studenti e il personale della scuola) e altra riduzione dei mezzi e dei km su gomma) ?
Tagliare non è l’unico modo per risparmiare: a volte si può ottimizzare, per esempio con l’integrazione fra gomma e rotaia, e ottenere risultati migliori sia in termini di servizio che di costi!
Basterebbe “aumentare” il buon senso!